lunedì 16 giugno 2014

Ciao cuginetto


"La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace."



Stasera è davvero una brutta sera.
Una bella persona mi ha lasciato. Ha lasciato tante persone a piangere la sua mancanza.
Un gigante buono, come lo chiamavono i suoi amici.
Un papà affettuoso, nonostante non vivesse più con le sue figlie da tanto tempo.
Un figlio di due genitori che lo piangono e lo piangeranno chissà quanto a lungo; un fratello, un artista, una persona che amava la vita, che suonava, che recitava, che aveva tanti amici che lo amavano e che non riusciranno mai a capire perchè è andato via.
Voi non lo conoscete, non soffrirete per lui. Le mie sono chiacchiere inutili per i più che leggono, ma lui era il mio cuginetto e io avevo bisogno di dargli un saluto a modo mio.

Ti voglio bene Marco, mi mancherai tanto.

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